ANONIMO
Si penso la vecchiaia
come il tempo della sua gioia
é la sua gioia
nello vorace dei giorni
lotto per riscattarla
delle ombre fino alla luce
a volte, penso
in un orologio cua corda si fermò
e lei è regina
nella propolazione dei suoi ricordi
come in un acuarello
è il regno dei pastelli
i grigi macchiati di azzurri
e in un orizzonte lontano
una luce ridotta
per gli occhi come di una
bianca cecità
nella mia ansieta volessi
intronizzare la primavera
ma dovo soccombere
nella penombra d΄ un inverno
che a volte è di ore fredde
e mi resta un resabio di molti ricordi
a volte era dura
a volte era saggia
si ammiro è il suo silenzio
e mi ribello avanti i seri taciuti
nelle sue rovine
nelle sue camere
oggi solo mi resta
il sue santuario di passi secreti
che portano nel suo mistero
la presenza che come
le stagioni non cambiano
il bianco della sua cana inscrespata
è la mia mamma.
Patricia Gordillo
2 comentarios:
Yo no tuve la suerte de ver a mi madre en su vejez.Bello poenma.
Saludos
Cara Mayory:
Aunque me toca ver a mi Madre en la vejez es un sentimiento contradictorio el ver envejecer a los que uno quiere, aunque es la ley de la vida, me entristece.
Hasta Siempre
Patricia Gordillo
Córdoba - Argentina
www.patriciagordillo.com.ar
elsubeybajadelamarea.blogspot.com
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